Il boom di acquisti di s
martphone e tablet in Italia può essere la base per uno sviluppo digitale delle riviste turistiche e magazine in genere, quotidiani e periodici tematici, una strada che gli editori dovranno percorrere per provare a frenare e compensare il crollo di vendite e ricavi in quotidiani, settimanali, mensili in cartaceo.
Per valutare quanto sia decisivo per gli editori di periodici puntare sull’offerta di contenuti su più piattaforme (nella carta e nel digitale, scritto e video) è utile conoscere quanti smartphone e tablet sono stati venduti in Italia e quanti ne entreranno nelle nostre case nei prossimi anni. Non voglio attribuire al digitale un potere salvifico per la carta stampata, sappiamo tutti che gli editori dovranno ancora per molti anni cercare di guadagnare dalle copie vendute in abbonamento e, soprattutto, in edicola. Ma la tendenza per il futuro è chiara, e bisogna investire in questa direzione. Ho cercato a lungo dati affidabili e gli unici che ho trovato sono quelli (autorevoli) della School of Management del Politecnico di Milano, diffusi lo scorso 10 ottobre.
Si calcola che nel nostro Paese saranno venduti, complessivamente, entro la fine del 2012 circa 32 milioni di cellulari intelligenti (quelli che consentono di connettersi a internet ovunque ci si trovi) e 2,9 milioni di tablet, le cosiddette tavolette, che offrono un’esperienza di fruizione diversa dal telefonino, più adatta, penso, alla lettura di articoli lunghi e al consumo di contenuti multimediali articolati.
La ricerca, intitolata «
Mercati digitali consumer e Nuova Internet» uscita su "
Il Giornalaio" nel settembre 2012, si spinge a fare previsioni per il 2015 (2013-2015, un triennio, arco di tempo nel quale si deve dispiegare anche il piano industriale di Rcs Mediagroup, con i suoi periodici, di cui si è molto parlato in questi giorni, piano sicuramente legato, nelle sue attese di successo, alla diffusione degli apparecchi mobili di cui parla questo post). Ebbene, si prevede che per quella data saranno venduti in Italia 50 milioni di smartphone e 12 milioni di tablet.
Uno ogni abitante!!!Se Internet non ha mai “sfondato” in Italia (il nostro paese è in forte ritardo, sia per un gap socioculturale sia per limiti nella possibilità di accedere decentemente alla Rete; inoltre abbiamo appena 67 pc ogni 100 famiglie contro gli 88 su 100 in Europa e i 140 su 100 negli Stati Uniti) ora si pensa che ci sia una
Nuova Internet, quella di
smartphone e tablet, che permetterà a un numero sempre più ampio di persone di accedere ai servizi digitali.
In Italia si passa al secondo tempo dell’era digitale saltando il primo. Ed è lecito sperare che la
Nuova Internet favorisca l’accesso all’informazione giornalistica pensata per questi apparecchi, soprattutto attraverso le
App; nel mondo quelle disponibili per device mobili sono 1,5 milioni, di cui 500 mila ottimizzate per tablet. Finora
sono state scaricate 60 miliardi di App per questi apparecchi.
Il dato è importante perché: 1) dice se c’è una base per la diffusione delle App giornalistiche in Italia;
2) smartphone e tablet, strumenti della
Nuova Internet, aprono una prospettiva inedita agli editori per frenare il crollo e avviare un nuovo sviluppo del giornalismo di quotidiani e periodici, o come si chiameranno i nuovi prodotti di informazione.
Chi lo dice: «Della ricerca parla, tra gli altri,
Prima Comunicazione online, fonte primaria di informazione sul mondo giornalistico italiano:
cliccate qui per saperne di più e leggere l’intero studio della
School of Management del Politecnico di Milano».
Roberto Rossi